I ninfei sono delle fontane monumentali dai prospetti architettonici articolati, con colonne, absidi, nicchie e statue; in molti casi queste costruzioni raggiunsero un notevole fasto scenografico, sia nelle città ellenistiche, in particolare asiatiche (Mileto, Efeso), sia in quelle romane (Villa Adriana a Tivoli, Leptis Magna).
Il ninfeo di Rudiae è costituito da due grandi vasche di forma quadrangolare (5 x 2,30 m) ricavate nel banco di roccia, le quali erano alimentate dalle acque piovane trasportate da un’apposita conduttura messa in luce per un tratto di ca. 70 m che, dalla strada provinciale Lecce – San Pietro in Lama, arriva sino al centro dell’area archeologica.
Sul lato meridionale delle due vasche è presente un basamento modanato realizzato con blocchi squadrati e parzialmente ricavato nel banco di roccia. Tra i blocchi si conservano ancora le grappe in ferro con camicia in piombo funzionali al collegamento degli elementi lapidei.
Lateralmente al basamento sono presenti strutture murarie a grandi blocchi, con i relativi crolli, che sembrano definire un complesso monumentale di dimensioni piuttosto vaste, di cui è stata indagato un limitato settore che impedisce una lettura complessiva dell’edificio.
La condotta idrica, orientata in senso nord-ovest/sud-est, è costituita da un canale, largo in media 0,80 m, con andamento curvilineo; l’impianto è caratterizzato da una tecnica costruttiva eterogenea, dal momento che risulta in parte scavato nella roccia e in parte realizzato con blocchi di calcare rivestiti di malta idraulica.
Lungo il tratto centrale una serie di condotte minori, realizzate con tubi fittili o ricavate nella roccia, si connette al canale principale per l’adduzione delle acque meteoriche provenienti dal settore nord-est di “Fondo Acchiatura”.
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