A Mario Bernardini si deve sia la prima monografia che la redazione della prima carta archeologica dell’abitato di Rudiae che include una raccolta esaustiva di tutti gli scavi e i rinvenimenti archeologici effettuati a partire dal ‘500 fino al 1955, anno di pubblicazione del volume.
Da archeologo, si occupò anche dei nuovi sviluppi riguardanti la metodologia archeologica, come l’utilizzo della fotogrammetria aerea applicata all’analisi degli insediamenti antichi; i rilievi fotografici di Rudiae e Rocavecchia ne sono infatti due esempi rilevanti.
A partire dal 1933, in qualità di direttore, fece del Museo Castromediano – Lecce un centro di iniziative polifunzionale e moderno, un insostituibile strumento di cultura per stimolare la formazione e la crescita della collettività; sollecitò ed ottenne dall’Amministrazione provinciale diversi finanziamenti per varie campagne di scavo archeologico nel territorio e favorì anche ricerche e studi sulla preistoria, sull’epigrafia messapica e romana, sul medioevo e sul barocco salentino ad opera di illustri studiosi come G.A. e A.C. Blanc, O. Parlangeli, G. Susini, A. Prandi e C. Brandi.
La sua monografia “La Rudiae Salentina” costituisce ancora oggi uno strumento fondamentale per lo studio dell’insediamento messapico e romano.
📷 Referenze foto: AA.VV., Centenario del Museo provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce, 1968; M. Bernardini, La Rudiae salentina, 1955.
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