Villa Mellone sorge alla periferia meridionale di Lecce, lungo la strada provinciale per San Pietro in Lama, in via Giacomo Manzù.
La villa, preceduta da un lungo viale, si sviluppa su due piani con otto locali al piano inferiore e sette stanze con galleria al piano superiore.
L’elegante villa di campagna fu fatta realizzare nel 1784 da D. Ianuarius Mellone e in un documento del 1833 l’immobile viene così descritto: “Casino nel territorio di Lecce alla via di Novoli di giurisdizione di quest’ultimo circondario, nel luogo detto Feudo di Nubibo nominato li Pioppi composto di molti membri superiori ed inferiori, con giardino chiuso, cappella, vigneto, terre sementabili ed olivate…”.
Il prospetto della villa si presenta diviso in tre parti: due laterali, più basse, a un solo ordine, terminanti con due torrette tronco-piramidali che sostengono due colombaie cilindriche, e una centrale, a due ordini, monumentale ed elegante.
La villa appartenuta a Luigi e Francesco Mellone, passò successivamente alla famiglia Libertini. Nel 1846 il collegio dei Gesuiti di Lecce propose di acquistare l’immobile per farne una colonia per gli allievi nel periodo estivo. L’atto di vendita fu siglato nel 1850, ma nell’arco di tempo che va dal 1916 al 1947, la struttura divenne sede di una casa di cura per malattie mentali e in questa occasione si modificarono parti degli ambienti e furono coperti gli affreschi che decoravano il primo piano.
Nella seconda metà del secolo, la villa subì ulteriori modifiche in seguito a un cambiamento di destinazione d’uso per attività
didattiche, ma ormai sembrava destinata ad un totale degrado; per portarla all’attenzione del pubblico interesse fu inserita nel 1984, tramite l’emissione di un apposito francobollo, nell’elenco filatelico delle “Ville d’Italia”, come esempio di patrimonio da salvaguardare e valorizzare.
📷 Referenze foto: giannicarluccio.it
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