Antonio De Ferrariis, nacque verso la metà del XV sec a Galatone, dal quale trasse il nome accademico di Galateo.
Fu il primo a denunciare nella sua opera principale, il Liber de Situ Iapygiae (pubblicata postuma nel 1558), le distruzioni provocate dai lavori agricoli nell’area archeologica di Rudiae:
“Ne han fatto crollare le costruzioni il tempo e il contadino, che ogni traccia dell’antichità distrugge. Da ogni parte si scorgono ammassi di materiale che furono mura, sepolture a non finire, piene di piccoli vasi d’argilla e di ossa. Il nome e la fama, noti a parecchia gente, svanirono insieme con essa. Tiene in vita una città disfatta il solo nome di Quinto Ennio, che vivrà per tanto tempo, per quanto esisteranno le lettere latine”.
📷 Referenze foto: Wikipedia, fondazioneterradotranto.it
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