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Torre colombaia di Masseria Palombaro- 📍 Tappa 12

Le torri colombaie costituiscono un importante documento della presenza antropica nel territorio salentino, caratterizzandone il paesaggio al pari dei muretti a secco e delle pagliare.

Le prime torri colombaie furono costruite nel corso del 1300 ma un loro decisivo sviluppo si registrò solo con Federico II che amava praticare la caccia al falcone.
Le torri più antiche ancora visibili nel Salento sono la torre quattrocentesca di Carpignano Salentino e la torre colombaia del Parco di Ugento.

La stampa nel 1519 del trattato “De venatione et aucupio per accipitres”, dove il duca di Nardò Bellissario Acqua elogiava la caccia come attività prestigiosa e importante nella vita di corte, contribuì in maniera considerevole alla diffusione delle torri colombaie.

La costruzione delle torri proseguì per tutto il seicento e fino alla fine del settecento, interrompendosi in seguito ai moti rivoluzionari, che portarono a radicali trasformazioni di ordine sociale e culturale nel Salento.

Seppure da un punto di vista architettonico siano equiparabili alle torri difensive, le torri colombaie avevano nell’allevamento dei colombi selvatici la loro funzione originaria e principale.

Nell’economia locale, l’allevamento di questa specie di uccelli ha rappresentato per secoli una ricca fonte di guadagno e le torri sono state sempre considerate un segno concreto del potere sociale ed economico dei nobili e dei grandi proprietari terrieri.

La maggior parte delle torri, infatti, poteva ospitare fino ad un migliaio coppie di volatili in altrettante nicchie appositamente ricavate nello spessore delle strutture murarie.

Le torri erano organizzate in modo tale da raccogliere anche gli escrementi prodotti dai colombi, sostanze utilizzate come fertilizzante naturale del terreno agricolo poiché ricche di colombina, un concime a base di azoto di origine animale, impiegato anche nella concia delle pelli.

Nelle abitudini alimentari del passato la carne di colombo era molto apprezzata e ricercata nella dieta delle comunità, in quanto ritenuta fonte di considerevoli proprietà nutrizionali.

Questa aveva un largo consumo soprattutto tra le classi sociali medio alte, in particolare nel corso di occasioni speciali e di cerimonie ufficiali, difatti la carne di colombo era conosciuta anche con il nome di carne reale.

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