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L’arrivo dei frati domenicani in Puglia durante il XIII secolo, segna l’inizio di una presenza che si farà sempre più massiccia nei secoli XIV e XV. Fu proprio verso i primi anni del XV secolo che venne fondato, a Lecce, il convento dei frati Predicatori di San Domenico.
Il convento fu edificato, per iniziativa privata, fuori dalle mura cittadine, nelle immediate vicinanze di una cappella preesistente lungo la via San Pietro in Lama. Adiacente alla cappella fu costruita la chiesa ad aula unica con copertura a tetto ligneo. In prossimità della chiesa è collocato l’ingresso del convento, il cui chiostro ha conservato intatta la sua bellezza e maestosità.
Il chiostro, di impianto quadrato, è caratterizzato da dieci arcate ogivali per ogni lato; le colonne binate che ne delimitano il perimetro, sono a fusto liscio, poggiano su un alto basamento e sono coronate da capitelli dorici di rara bellezza.
Il declino del convento di San Domenico ebbe inizio ai primi dell’Ottocento con la soppressione degli ordini religiosi e la confisca dei beni ad essi appartenenti.
Nel 1823, grazie ad un decreto emanato da Ferdinando I di Borbone, il convento riprese ad esercitare le sue funzioni, ma subito dopo la struttura fu dapprima adibita a fabbrica di cremore di tartaro e poi divenne sede del macello comunale.
Nei primi del Novecento il convento fu acquistato dall’imprenditore neretino Gregorio Falconieri che lo trasformò in distilleria, con la fortunata produzione dell’Amaro San Domenico, sino a quando, acquistata dal Consorzio Agrario Provinciale, divenne un opificio industriale.
Nel 1990 il convento dei Domenicani fuori le Mura fu acquistato dalla Fondazione Memmo e sottoposto ad importanti interventi di restauro volti a restituire alla struttura il suo antico splendore.
Oggi la struttura ospita eventi e congressi.
📷 Referenze foto: chiostrodeidomenicani.it
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